I nonesi
Sén el popolo pu vècjel Sén la tèra dei pomàri, Nònsi èren e amò sén, En tei secoi chésta val Vardà po’ a l’utonomia, |
Siamo il popolo più antico Siam la terra dei pomari, Nonesi fummo ed ancor oggi siamo, Nei secoli questa valle, Guardate poi all’autonomia,
Sergio de Carneri |
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Tratto da "La cònta dei nònesi" (www.poesieladino-nonese.it)
La Val di Non, la terra dei pomari, come dice il breve poemetto di Sergio de Carneri in apertura di questa sezione. Ma anche dei castelli che dominano intere vallate ancora oggi. Esempio superbo è il Castello di Thun, ma girovagando è possibile incontrarne sul nostro cammino molti altri come ad esempio Castel Nanno dell'omonimo paese e il Castello del Buonconsiglio a Trento.
Ma la Val di Non non è solo questo. Nel nostro breve viaggio di tre giorni abbiamo scoperto una varietà di paesaggi unica. "Grazie alla sua particolare conformazione morfologica la Val di Non è stata recentemente ribattezzata la “Valle dei Canyon”. Visitarla vuol dire ammirare e godere appieno della suggestiva fusione di natura e cultura che il suo territorio sa offrire. Questi fantastici spettacoli naturali, rimasti per secoli nascosti ed inaccessibili, sono stati recentemente riscoperti e sono oggi percorribili in suggestivi percorsi costruiti nella roccia." (www.visitvaldinon.it)
Abbiamo percorso sia il “Canyon Rio Sass” sia il “Parco Fluviale Novella” accompagnati da guide esperte che ci hanno svelato tutti i segreti di questi luoghi meravigliosi (un grazie particolare va alla nostra guida Filippo del Novella: ci ha illustrato non solo il canyon, ma c'è stata l'opportunità di apprendere anche preziose informazioni sulla coltura delle mele...una vera lezione privata dato che tutti gli altri patecipanti parlavano solo tedesco!).
Abbiamo percorso in autonomia il canyon da Sanzeno a Don passando da San Romedio. Molto bella è la leggenda legata a questo santo e lasciamo che a raccontarla siano i versi di una poesia di Gino Ruffini, (tratta da www.poesianonesa.it): |
San Romedi
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Pregava san Romedio
Gino Ruffini |
Da allora questo santo è raffigurato in compagnia del suo fido orso.
Un po' di tempo siamo riusciti a dedicarlo anche al Parco Naturale Adamello Brenta andando a visitare il Lago di Tovel nelle cui acque si specchiano maestose le Dolomiti del Brenta (aime! purtroppo non nella giornata scelta da noi!) Particolarità del lago è il fatto che fino agli anni '60, ogni anno nel periodo estivo, si tingeva di rosso. La leggenda racconta che questo fenomeno si palesava in memoria di una truce battaglia avvenuta anni or sono. In realtà il merito va ad una particolare alga rossa che nel tempo non si è più formata. E' possibile osservare i suoi effetti anche su molte rocce incontrate durante la visita ai canyon.
Infine un caloroso grazie va a tutte le persone che abbiamo incontrato. Purtroppo in molti è inculcato il pensiero che, in generale, in Trentino Alto Adige gli "italiani" non sono graditi. Ebbene abbiamo appurato esattamente il contrario! |